Quali sono questi test? Dove posso farli?
Sono essenzialmente di tre tipologie:
- Test di IV generazione (o combinati), in cui si ricercano nel sangue gli anticorpi anti-HIV e gli antigeni, ovvero parti del virus, come l’antigene p24 che diventa rilevabile già dopo 2-4 settimane dall’infezione;
- Test di III generazione, in cui vengono ricercati solo gli anticorpi, rilevabili dopo 2-8 settimane dall’infezione, ma che possono dare falsi negativi;
- Test rapidi su sangue e saliva, reperibili in farmacia, il cui risultato è disponibile in pochi minuti, ma che, in caso di positività, è meglio confermare con un successivo test di laboratorio (test di IV o III generazione).
I test sono anonimi e gratuiti ed è possibile effettuarli presso i centri diagnostico-clinici AIDS
(qui puoi accedere alla mappatura dei centri https://www.uniticontrolaids.it/aids-ist/test/dove.aspx).
Devo preoccuparmi?
In caso di esito negativo, è auspicabile segnalare comunque l’esito al partner e consigliargli di eseguire il test: la positività può manifestarsi anche sei mesi dopo il contagio, dipende dalla concentrazione degli anticorpi presenti nel sangue.
Anche in caso di esito negativo, quindi, non bisogna abbassare la guardia e questo sospetto potrebbe rappresentare un’occasione per informarsi maggiormente sulle possibilità che oggi esistono per proteggersi, che sono essenzialmente il preservativo e i farmaci di profilassi (PrEP), in modo tale da vivere i rapporti sessuali in modo più tranquillo, consapevoli di aver attuato tutte le misure adatte a prevenire un eventuale contagio.
Un test HIV positivo non significa avere l’AIDS, che è la fase più avanzata della malattia: la cosa migliore da fare è parlarne con il proprio medico per poter procedere con la terapia antiretrovirale che, oggi, consente di vivere una vita del tutto simile a quella di una persona non infetta.